Francis Kaufmann: l’uomo dietro l’orrore di Villa Pamphili e il mistero degli 863 mila euro pubblici

Francis Kaufmann, noto anche con gli alias Rexal Ford e Matteo Capozzi, è il cittadino americano arrestato in Grecia e sospettato dell’omicidio della compagna russa Anastasia Trofimova e della loro figlia neonata, trovate senza vita a Villa Pamphilj, Roma. Un caso che ha sconvolto l’opinione pubblica non solo per la brutalità del delitto, ma anche per le stranezze che circondano la figura di Kaufmann e un inquietante episodio legato ai soldi pubblici.

L’orrore di Villa Pamphili

Il 7 giugno 2025, nel parco romano di Villa Pamphili, sono stati rinvenuti i corpi senza vita di una donna di 28 anni, Anastasia, e della sua bambina di circa 6-8 mesi, Andromeda (chiamata anche Lucia). La neonata sarebbe stata strangolata, mentre le cause della morte della madre sono ancora al vaglio degli inquirenti. Francis Kaufmann, che si era presentato inizialmente con false identità, è stato fermato sull’isola greca di Skiathos il 13 giugno e accusato di omicidio aggravato e soppressione di cadavere. Le indagini hanno rivelato un uomo scaltro, con molteplici identità, ma anche un passato oscuro e senza fonti di reddito certe.

Il mistero del film mai realizzato e i soldi pubblici

Nel 2020, Kaufmann aveva ottenuto un tax credit di 863.595,90 euro dal Ministero dei Beni Culturali italiano per la produzione di un film intitolato Stelle della Notte, presentato tramite la società maltese Tintagel Films LLC e supportato da una società romana, Coevolutions. Il regista americano, sotto il falso nome Rexal Ford, aveva richiesto e ottenuto questo finanziamento pubblico grazie a un vuoto normativo che permetteva alle produzioni internazionali di accedere al credito senza dover fornire prove tangibili dell’effettiva produzione, come riprese già effettuate. Il film, però, non è mai stato realizzato, e la vicenda sembra parte di una messinscena elaborata da Kaufmann con documenti falsi e passaporti contraffatti

Un uomo pericoloso e senza scrupoli

Gli inquirenti descrivono Kaufmann come una persona estremamente pericolosa, incapace di controllare impulsi violenti, soprattutto verso soggetti indifesi come la sua stessa figlia. Le prove raccolte sono schiaccianti: i corpi delle vittime sono stati trovati vicini, con tracce evidenti di violenza. Nonostante fosse stato controllato più volte dalla polizia italiana, nessun intervento efficace è stato messo in atto prima della tragedia. Dopo l’arresto, Kaufmann ha insultato gli italiani definendoli “mafiosi” e ha rifiutato l’estradizione in Italia, complicando ulteriormente la vicenda

La storia di Francis Kaufmann è un inquietante intreccio di violenza, inganni e negligenze istituzionali. Un uomo che ha tolto la vita alle persone a lui più care, nascondendo dietro molteplici identità una rete di menzogne e truffe, inclusa quella ai danni dello Stato italiano con un finanziamento pubblico ottenuto per un film mai realizzato. Questa vicenda solleva interrogativi importanti sulla sicurezza, sulla gestione dei fondi pubblici e sulla capacità delle istituzioni di prevenire tragedie simili.

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