Non il Solito Blog

Ciao a tutti, sono Parzival. Forse vi state chiedendo chi si nasconde dietro questo pseudonimo e perché non uso il mio vero nome. La risposta è semplice: tengo molto alla mia privacy. Viviamo in un’epoca in cui i nostri dati personali sono diventati una merce preziosa, venduta al miglior offerente dalle grandi aziende tecnologiche come Google, Facebook, TikTok e molte altre.

Oggi il vero prodotto siamo noi: ogni dispositivo che acquistiamo, ogni app che scarichiamo raccoglie informazioni su di noi. Non parliamo solo delle preferenze di acquisto, ma anche di dati sensibili come orientamento sessuale, gusti personali, persino dettagli apparentemente insignificanti come il numero di scarpe o il colore preferito. Tutto questo viene utilizzato per creare profili dettagliati e venduti ad altre aziende, che li sfruttano per proporci prodotti su misura. Questo fenomeno si chiama profile marketing.

Anche se scegli di rifiutare tutti i cookie o navighi in modalità anonima, la protezione totale non esiste. Basta iscriversi a Facebook perché la piattaforma raccolga informazioni come la tua posizione, il tipo di dispositivo e molto altro ancora. Come difendersi? Purtroppo, al giorno d’oggi è quasi impossibile: i social network sono diventati parte integrante della nostra vita e governano molte delle nostre abitudini quotidiane.

Fermatevi un attimo a riflettere: qual è la prima app che aprite appena prendete in mano lo smartphone? Scommetto che per molti di voi è Facebook o Instagram. Questi social, soprattutto Instagram, sono spesso vetrine di finzione, dove tra “fuffaguru” e influencer dalla dubbia moralità si rincorrono like e visualizzazioni, a volte con contenuti che sfiorano il limite del buon gusto. Meta, la società che gestisce queste piattaforme, sembra non preoccuparsi troppo di questa deriva, anzi: il trash fa audience e, di conseguenza, fa guadagnare.

Viviamo in un mondo in cui la privacy è sempre più un’illusione e l’apparenza conta più della sostanza. Forse non possiamo cambiare le regole del gioco, ma possiamo almeno esserne consapevoli. E voi, siete pronti a difendere la vostra privacy?

Al prossimo articolo cari elettori

Dal vostro Parzival

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